Mi chiama il mattino, molto presto,
confondendomi con il fornaio.
Mi picchetta sulla spalla, attira la mia attenzione.
Hai l'amaro in bocca, non l'oro.
Lasciami dormire
Non ho voglia di scoprire oggi come
sarà
Lasciami sognare di essere ancora
importante.
Lasciami stare. Ripassa più tardi.
Ritarda il momento in cui, riflettendomi nello specchio,
ho la consapevolezza dei giorni che
trascorrono
Ritarda il momento da dedicare alla
maschera di oggi.
Non chiamarmi, lasciami dormire ancora un po'.
Inventa in fretta qualcosa a cui possa dedicarmi
per ingannare il tempo che ad altri concedi senza realtà
Lascia alla sveglia il suo compito, non anticiparla.
Non chiamarmi. Volano i giorni.
E' sempre un nuovo mattino
Sempre uno in meno
Peggio sarebbe se avessi mani grandi
aprendo il pugno rimarrebbe "tanto" del nulla.
Son già tutti pronti i miei pensieri,
in fila, si urtano per superarsi
ed arrivare primi alla mia attenzione
Son sempre loro, testardi e permalosi.
A nulla serve fingere di ignorarli. Come iene ridono di me.
Sono io la loro preda e per poco temono le armi
con cui, difendendomi, li caccio.
Si allontanano pazienti, per poi tornare e trovarmi disarmata.
E' ancora poco il male che mi faccio permettendo loro di invadermi la
mente.
Quando si considera linfa vitale l'amore per chi,
ha già imparato ad esistere all'infuori di me, dimmi, mattino,
che è sbagliata la mia sofferenza che è inutile.
Percuoti il mio capo fino a dissolvere questo pensiero
No, mattino, non farlo. Io sola devo allontanare questo tarlo.
Io sola posso far risaltare l'amore e l'amicizia di chi mi sta accanto
che pazientemente e con la comprensione di chi riconosce il dolore,
attende ch'io impari a volermi bene, a non vivere solo della
considerazione che gli altri hanno di me.
So di doverlo a tutti loro, oltre che a me stessa.
Aiutami a ritrovare nei miei figli la gioia.
Se anche è di molti, dare la vita, fammi gioire di questo miracolo
al quale ho contribuito. Non permettermi di sminuire quest'opera.
Trascorri in fretta, tempo. Fammi assaporare la gioia del ricordo di "ieri".
Meglio un bel ricordo che un rimpianto?
Quando diverrà tale non soffrirò più
Fa tacere questo bisogno di essere amata di essere utile.
Fa tacere la mia rabbia che ad altri non serve ma sfinisce me
Logora pensare a chi sta peggio per gioire di ciò che ho.
E domani, mattino, fa ciò che vuoi
Che le mie speranze non siano per te un vincolo.
Caro mattino, è recente e vivo il ricordo di quanto ti odiavo
e ti temevo. Quando i miei occhi
rifiutavano di aprirsi, quando le gambe rifiutavano il peso del mio corpo
e i miei piedi si trascinavano. In fondo, ora, ti amo
perché controllo la mia mente e ho la facoltà di dedicarmi
e pensar a ciò che voglio.
Fosse anche a un dolore.