Tre re, partiti
dall'Oriente, si misero in strada
seguendo la luce della stella che li
guidò fino a Betlemme.
Ci trovarono il
bambino Gesù, che chiamarono il "
Nuovo Re "
Q uando lo
videro nella stalla, vicino ai suoi
genitori, Maria e Giuseppe,
s'inginocchiarono davanti a lui in
segno di rispetto e gli diedero in
dono dell' oro, della mirra e dell'
incenso.
L'origine dei
Re Magi è ancora oggi oscura. Si
dice che fossero ricchi, sapienti ed
erranti. Questi misteriosi
personaggi alimentano l'immagine del
Natale.
Per il Vangelo,
essi arrivarono a Betlemme il 6
gennaio giorno dell'Epifania. Questo
giorno, allora, era più importante
del giorno di Natale.
Nella
tradizione, essi simbolizzano il
potere e la ricchezza.
I regali dei re
magi simbolicamente rappresentavano:
l'oro di Melchiorre la regalità,
l'incenso di Balthazar la divinità e
la mirra di Gaspare annunciava la
sofferenza redentrice del figlio di
Dio
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Attorno alle
figure dei Re Magi, sin dai tempi
più lontani, si sono diffuse storie
e leggende che, ancora oggi,
continuano ad affascinare. Questi re
stranieri che venivano dal lontano
Oriente, colpiscono l'immaginazione
dei bambini che, impazienti,
attendono il giorno dell'Epifania
per collocare finalmente le statuine
dei tre saggi nel presepe. Arrivano
con animali sconosciuti, indossano
abiti di foggia inconsueta, portano
doni misteriosi, hanno la pelle
scura. Non conosciamo con precisione
la loro storia eppure sono presenze
familiari e rassicuranti che ci
riportano all'infanzia.
Nella scena del
Presepe, i Magi sono immobili
davanti alla Madonna ed al Bambino,
in atto di adorazione. Sono
finalmente arrivati alla meta ma il
loro viaggio è stato lungo.
La tradizione
cristiana parla di tre Re venuti
dall'oriente
Caspare, Balthasar,
Melchior, descritti fisicamente in
questo modo:
Melchiorre
" un vecchio dai
capelli bianchi, con una folta barba
e lunghe chiome ricciute,
è
“il Re della Luce ",
Gasparre
" un giovane imberbe,
è
“Colui che ha conquistato il Farr "
Baldassarre
“ il Protetto dal Signore, di
carnagione olivastra e con una
lunghissima barba
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I Magi partirono
dalla loro terra in gran fretta
quando, in cima al Monte Vittoria
apparve loro una stella in forma di
bimbo bellissimo con una croce sul
capo. Ciò poté avvenire poiché ogni
anno, dodici uomini salivano sul
Monte Vittoria e vi restavano in
abluzioni e preghiera in attesa
dell'apparizione della stella
annunciata dal profeta Balaam.
Partirono con i
dromedari, animali velocissimi che
in un giorno percorrevano quanto un
cavallo in tre. Arrivarono
dall'Oriente a Gerusalemme in
tredici giorni. Qui chiesero ai
Giudei il luogo della nascita di
Gesù poiché secondo la profezia
"essi conoscevano il
tempo ma non il luogo".
Finalmente giunti a
Betlemme offrirono al Salvatore oro
, incenso e mirra, doni che Persiani
e Caldei usavano portare ad un re
e simboli di maestà
divina, regale potestà ed umana
mortalità.
Avvertiti in sogno di
non far ritorno da Erode,
raggiunsero le loro terre d'origine
dove, secondo le leggende orientali,
riportarono il dono che essi
ricevettero dalle mani del Bambino o
della Vergine. Una pietra staccata
dalla mangiatoia, un pane rotondo,
una fascia in cui era stato avvolto
il bambino, a seconda delle diverse
versioni, tutte accomunate dalla
nascita del culto del fuoco. In
ciascuno dei tre casi, infatti,
dall'oggetto regalato si sprigionò
un fuoco sacro, degno di venerazione
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I
re magi
(Gabriele D'Annunzio)
La
notte era senza luna; ma tutta la
campagna risplendeva di una luce
bianca e uguale come il plenilunio,
poiché il Divino era nato; dalla
campagna lontana i raggi si
diffondevano....
Il Bambino Gesù rideva teneramente,
tenendo le braccia aperte verso
l'alto, come in atto di adorazione;
e l'asino e il bue lo riscaldavano
col loro fiato, che fumava nell'aria
gelida.
La Madonna e San Giuseppe di tratto
in tratto si scuotevano dalla
contemplazione, e si chinavano per
baciare il figliolo.
Vennero i pastori, dal piano e dal
monte, portando i doni e vennero
anche i Re Magi. Erano tre: il Re
Vecchio, il Re Giovane e il Re Moro.
Come giunse la lieta novella della
natività di Gesù si adunarono.
E uno disse:
- È nato un altro Re. Vogliamo
andare a visitarlo ?
- Andiamo - risposero gli altri due.
- Ma con quali doni?
- Con oro, incenso e mirra.
Nel viaggio i Re Magi discutevano
animatamente, perché non potevano
ancora stabilire chi, per primo,
dovesse offrire il dono.
Primo voleva essere chi portava
l'oro. E diceva: - L'oro è più
prezioso dell'incenso e della mirra;
dunque io debbo essere il primo
donatore.
Gli altri due alla fine cedettero.
Quando entrarono nella capanna, il
primo a farsi innanzi fu dunque il
Re con l'oro.
Si inginocchiò ai piedi del bambino;
e accanto a lui si inginocchiarono i
due con l'incensi e la mirra.
Gesù mise la sua piccoletta mano sul
capo del Re che gli offerse l'oro,
quasi volesse abbassarne la
superbia. Rifiutò l'oro; soltanto
prese l'incenso e la mirra, dicendo:
- L'oro non è per me !
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