foto di proprietà di Floriano Buccigrossi
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FIBRA FICO D'INDIA UTILIZZO
Dopo
un inverno molto rigido, malgrado avessi protetto adeguatamente il mio fico
d'india, in primavera scoprii che era "morto".
Una parte di esso era marcia mentre alcune di quelle che io chiamo
"ciabatte" sembravano ancora recuperabili.
Dissotterrarlo fu un'impresa.
Dopo aver adagiato la pianta sull'erba tentai di scegliere le "ciabatte" che
pensavo di ripiantare.
Mi prese la curiosità di vedere cosa c'era all'interno di esse e scoprii una
sorta di intelaiatura legnosa tutta ramificata.
Mi piacque l'idea di pulirla lavarla e tentare di essiccarla per poi farne
uso per i miei quadri.
Il risultato fu eccellente ma dovevo fare ricerche per saperne di più.
Così mi avventurai nella grande rete cercando con "parole" (pianta grassa,
pianta grassa morta, interno pianta grassa, legnosa, ecc,) fino a che
ottenni il risultato che desideravo.
Fibra di fico d'India
Quella che noi chiamiamo “fibra di fico d’India” è una fibra legnosa
contenuta all’interno dei cladodi, le pale del fico d’India. Normalmente
quello che avviene in natura è che tale fibra legnosa, molto sottile,
essendo immersa in una sorta di spugna acquosa, si decompone quando la
pianta secca. Dopo averla estratta mentre è ancora sana e consistente
(appena potate le pale) viene stagionata all’aria come si fa comunemente con
i legni. Il risultato è una specie di maglia di legno rigida e durevole
sottile circa 1 millimetro con la quale poter rivestire la superficie di
qualsiasi mobile od oggetto.
La produzione del materiale Sikalindi dal punto di vista della
materia prima non ha alcun impatto ambientale, poiché la pianta del fico
d’India è una pianta a rapida crescita, classificata come infestante, che
necessita periodicamente di essere potata. Dallo scarto di tale attività di
potatura proviene la materia prima necessaria per la nostra produzione.
Questo tra l’altro è stato uno dei fattori determinanti che ci ha
incoraggiato a portare avanti la sperimentazione. Attualmente la materia
prima si utilizza proviene da terreni situati nell’area del Salento, grazie
ad accordi di potatura gratuita fatti con i proprietari dei terreni stessi.
Ciò che viene creato con questa fibra lo trovo davvero fantastico!!
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