Sono sensazioni tangibili
quando ti senti serrare la gola,
il cuore aumenta i suoi battiti, quando ti senti
svenire,
soffri di vertigini e non ne conosci la ragione;
sono segnali che non riesci a "toccare".
Non presti attenzione o non vuoi
e affidi alla stanchezza questo malessere.
La cervicale.... sì sarà la cervicale.
I suoi sintomi sono simili, anzi sono loro.
Poi ti senti meglio, accantoni ciò che hai provato
e a cui non sai dare altro nome, altra origine.
Vuoti di memoria, difficoltà di concentrazione,
irrequietezza,
disagio nei grandi spazi, nella confusione;
sono malesseri notevoli e arriva l'ansia.
Oppure è l'ansia la causa.
La vita è piena di
oscillazioni emotive, la consapevolezza
di non essere in grado di sostenerle come un tempo è
angosciante
e ancor di più quando ti impediscono le normali
attività.
Allora, malgrado al principio si rifiuti questo
fastidio,
si attende la fine di questo tormento e non si
affida più la causa
alla stanchezza, allo stress …
ci si rende poi conto che è necessario cercare
aiuto.
Ma non è semplice razionalizzare che non c'è nulla
di
male nell'aver bisogno di uno specialista del
settore
anziché dell'ortopedico o dell'oculista.
Purtroppo sta evolvendosi "l'avere bisogno di aiuto"
e assumere farmaci che un tempo "segnavano"
coloro i quali ne facevano uso.
Ma ora è si è più propensi a parlarne senza per
questo sentirsi.......
Che percorso doloroso inizia ....
complicato anche per chi ci vive accanto
Attacchi di panico o depressione, i famigliari non
sanno
come comportarsi e faticano a capire ciò che si
prova
proprio perché non è pari ad un dolore fisico
che possono riconoscere.
La tua casa diventa un rifugio sicuro
(magari prima ti ci sentivi stretta) e dormire
allontana
i pensieri che galoppano senza freni nella mente
e non sono mai positivi.
Riconoscere di perder il controllo della propria
mente
non saprei a che uguagliarlo, il sentirsi fragili
come una farfalla
con le ali spezzate che per istinto si ostina a
farle vibrare ....
così con testardaggine noi si prosegue ....
indossando una maschera che può solo peggiorare la
realtà.
Esser ipercritici con se stessi, finger che tutto
vada bene,
continuare ad ingoiare e tacere...... non aiuta.
Che questo sia un segnale del "raggiunto limite di
condiscendenza"?
Ho imparato che il nostro corpo, come un neonato
conosce
solo il pianto per farsi ascoltare,
lancia strani messaggi per attirare attenzione.
Se lo ignori non demorde e trova mezzi che non puoi
nasconder a lungo.
Ai più ostinati ordina sonno profondo.
Farsi aiutare è giusto, aiuta a prendere o
riprendere fiducia in se stessi,
non sentirsi "diversi",
rendersi conto del "cosa" ha causato questo
terremoto.
Prendere coscienza di ciò che si ha dentro, che si è
tenuto celato
perché non si riteneva giusto esternarlo, di ciò che
si vorrebbe e non
si è mai osato fare, di ciò che non si è mai detto
e si voleva dire,
di come si è vissuta l'infanzia
i cui ricordi sembravano non disturbare.
Come si è dato "per opportuno" il comportamento di
chi
ha vissuto accanto a te trovando sempre il modo
per giustificarli e colpevolizzare se stessi.
Di come sia ingiusto sentirsi dire
"a me son capitate cose peggiori..... eppure
.............non mi è successo come a te.....";
perché ognuno di noi reagisce, alla medesima
situazione,
in maniera assolutamente diversa.
E ciò non fa altro che aumentare i già mille sensi
di colpa che porti con te.