Questi fantasmi
21.05.2006
 

Sono sensazioni tangibili quando ti senti serrare la gola,
il cuore aumenta i suoi battiti, quando ti senti svenire,
soffri di vertigini e non ne conosci la ragione;
sono segnali che non riesci a "toccare".
Non presti attenzione o non vuoi
e affidi alla stanchezza questo malessere.
La cervicale.... sì sarà la cervicale.
I suoi sintomi sono simili, anzi sono loro.
Poi ti senti meglio, accantoni ciò che hai provato
e a cui non sai dare altro nome, altra origine.
Vuoti di memoria, difficoltà di concentrazione, irrequietezza,
disagio nei grandi spazi, nella confusione;
sono malesseri notevoli e arriva l'ansia.
Oppure è l'ansia la causa.

La vita è piena di oscillazioni emotive, la consapevolezza
di non essere in grado di sostenerle come un tempo è angosciante
e ancor di più quando ti impediscono le normali attività.
Allora, malgrado al principio si rifiuti questo fastidio,
si attende la fine di questo tormento e non si affida più la causa
alla stanchezza, allo stress …
ci si rende poi conto che è necessario cercare aiuto.
Ma non è semplice razionalizzare che non c'è nulla di
male nell'aver bisogno di uno specialista del settore
anziché dell'ortopedico o dell'oculista.
Purtroppo sta evolvendosi "l'avere bisogno di aiuto"
e assumere farmaci che un tempo "segnavano"
coloro i quali ne facevano uso.
Ma ora è si è più propensi a parlarne senza per questo sentirsi.......
Che percorso doloroso inizia ....
complicato anche per chi ci vive accanto
Attacchi di panico o depressione, i famigliari non sanno
come comportarsi e faticano a capire ciò che si prova
proprio perché non è pari ad un dolore fisico
che possono riconoscere.
La tua casa diventa un rifugio sicuro
(magari prima ti ci sentivi stretta) e dormire allontana
i pensieri che galoppano senza freni nella mente
e non sono mai positivi.
Riconoscere di perder il controllo della propria mente
non saprei a che uguagliarlo, il sentirsi fragili come una farfalla
con le ali spezzate che per istinto si ostina a farle vibrare ....
così con testardaggine noi si prosegue ....
indossando una maschera che può solo peggiorare la realtà.
Esser ipercritici con se stessi, finger che tutto vada bene,
continuare ad ingoiare e tacere...... non aiuta.
Che questo sia un segnale del "raggiunto limite di condiscendenza"?
Ho imparato che il nostro corpo, come un neonato conosce
solo il pianto per farsi ascoltare,
lancia strani messaggi per attirare attenzione.
Se lo ignori non demorde e trova mezzi che non puoi nasconder a lungo.
Ai più ostinati ordina sonno profondo.
Farsi aiutare è giusto, aiuta a prendere  o riprendere fiducia in se stessi,
non sentirsi "diversi",
rendersi conto del "cosa" ha causato questo terremoto.
Prendere coscienza di ciò che si ha dentro, che si è tenuto celato
perché non si riteneva giusto esternarlo, di ciò che si vorrebbe e non
si è  mai osato fare, di ciò che non si è mai detto e si voleva dire,
di come si è vissuta l'infanzia
i cui ricordi sembravano non disturbare.
Come si è dato "per opportuno" il comportamento di chi
ha vissuto accanto a te trovando sempre il modo
per giustificarli e colpevolizzare se stessi.
Di come sia ingiusto sentirsi dire
"a me son capitate cose peggiori..... eppure
.............non mi è successo come a te.....";
perché ognuno di noi reagisce, alla medesima situazione,
in maniera assolutamente diversa.
E ciò non fa altro che aumentare i già mille sensi di colpa che porti con te.

 

Angela