NOTIZIE DI CRONACA

 

12.12.2008
 Sto cercando di riflettere su alcune notizie comunicate negli ultimi giorni nei TG.
Mi riesce difficile credere che una mamma è stata condannata a 45 giorni di carcere per aver mollato un ceffone a suo figlio.
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Già mi sembrava "esagerato" che i genitori siano obbligati al mantenimento dei figli fino a che non trovano una sistemazione lavorativa e pare non ci sia proprio limite di età e tutto questo anche se il figlio si rifiuta di lavorare perché ciò che gli viene proposto non rientra nelle sue "attitudini" o "aspettative".
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Poi rincarano la dose dei "doveri" verso i figli facendo rientrare "nelle spese di mantenimento dei figli" anche le ricariche del cellulare riconosciuto come mezzo di sussistenza.
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Di contro diverse notizie ed articoli hanno creato, a noi genitori, mille patemi per il danno alla salute che potrebbero causare  - articolo -  senza contare tutto ciò che riguarda "filmini" ed altro ancora.

Per non parlare di quando i ragazzi navigano in internet  - articolo -  

Sono estremamente disturbata da questa marea di notizie dapprima "come monito per i genitori" sollecitandoli alla vigilanza dei figli per poi farci stramazzare a terra pubblicando tutto il contrario.

Ma noi .... poveri genitori che dobbiamo fare? Non sto certo a ripetere le medesime frasi ormai scontate ..... quando ero piccola io .....
Certo che i tempi sono cambiati - l'ho già vissuto in prima persona - e che fatica ho fatto cercando di educare al meglio i miei figli? Tutti sappiamo che non esiste una scuola per diventare bravi genitori e la maggior parte degli psicologi o di coloro che pretendono di insegnarci i metodi migliori NON HANNO FIGLI.
Quante volte mi son messa nei panni dei miei figli man mano che crescevano e aumentavano le loro pretese per cercare di capire con la loro testa e concedendo tutto ciò che ritenevo non nocivo. Certo con grande ansia, con grande timore ma cercando di dare fiducia.
I capelli lunghi che ha portato mio figlio per diversi anni .... forse che mi piacevano?
Neppure per sogno, ma mi guardavo attorno e vedevo di peggio. Forse che l'orecchino mi faceva trasalire di gioia? Neppure per idea. Ma qualcosa ho dovuto accettare per perseverare nel NO quando era proprio necessario. Per tutto non si poteva sgridare, urlare o minacciare, a qualche compromesso è necessario scendere.
A nulla serviva dirgli che in un colloquio di lavoro non era il caso di presentarsi in codesta maniera e si è ribellato a questa idea finché non è arrivato il suo momento.
Ai colloqui di lavoro andava vestivo sportivo ma decente, i capelli raccolti e puliti e senza orecchino. Son cresciuti con coetanei che non avevano alcun timore di "non piacere a qualcuno" o di esser giudicati per come si proponevano. E questa - beati loro - è una bella conquista.
Però le occasioni che possono cambiare la tua vita che possono permetterti di trovare un lavoro e darti un minimo di indipendenza economica ..... beh è stato compreso che - in quei momenti - anche loro devono scendere a compromessi ed abbandonare il proprio pensiero di libertà o meglio di menefreghismo.
Accipicchia sono uscita dai binari ma non fa nulla anche questo fa parte della vita e dei rapporti con i nostri figli.
Sbagliato è dare a loro tutto ciò che noi non abbiamo potuto avere.
Ma la famiglia è come una piccola società nella quale ognuno deve partecipare affinché si possa andare avanti magari discutendo, magari litigando ma andare avanti.
Noi genitori non siamo infallibili, tutt'altro e questo i nostri figli lo devono sapere. Anche noi sbagliamo e quando ci succede è molto importante dirlo a noi figli e magari scusarsi per gli errori commessi.
Io l'ho fatto con mio figlio .... erano anni che mi tormentava un pensiero nella mente: una punizione severissima che gli avevo inflitto senza che lui la meritasse.
Allora qualche anno fa gli scrissi una lettera e la lasciai sotto il tergicristallo della sua auto. Gli chiedevo scusa per quell'episodio ammettendo il mio errore e descrivendo il mio stato d'animo in quel momento. Mi rispose che purtroppo anche lui ricordava troppo bene l'accaduto e che anche lui a fatica digeriva la cosa, ma la mia lettera gli ha fatto capire come sono andate le cose e ora il risentimento è affievolito, farà fatica ad accettarlo ma ha perdonato.
La frase più bella che un figlio può dire ai propri genitori credo sia proprio questa: non capisco ma ti perdono.
Ora lui è papà di due creature.

....... poi ritorno, ora sono stanca

 

Angela