|
24,06.2007 - gita in relax con diversi propositi, non ultimo, quello mangereccio: destinazione
CASETTA DI TIARA
E' una piccola borgata nel Comune di Palazzuolo sul Senio, pochi abitanti tanta pace, tantissimi alberi e fiori, ne avevo proprio nuovamente bisogno di un'overdose di verde.
Il viaggio, in compagnia dei miei amici, è sempre una festa, per me è già sufficiente il viaggio per "ricaricarmi" di positività. Alla nostra meta ci attende una mini piazzetta nella quale risuona il rintocco della campana che scandisce le ore 11.
Abbiamo giusto giusto il tempo per una passeggiata "antipasto" molto analcolica che stuzzicherà senz'altro l'appetito.
Il benvenuto ci viene dato da un cagnetto che, sebbene di dimensioni minuscole, non ha alcun timore di inferire contro i passanti ed aggrapparsi ai calzoni dei signori uomini che percorrono la stradina (l'unica) che passa davanti anche alla sua casa.
Vedere un tipo che prosegue, camminando con il cagnetto ancorato ai calzoni, è abbastanza buffo, neppure le grida del padrone lo persuadono a rinunciare la presa. Carina per un pò, questa sua "difesa" poi.... stanca. Non si può spegnere?
Sembra un corridoio la stradina che divide le case, le persone si conoscono tutte e a fatica si comprende chi abita una casa anziché l'altra, entrano ed escono da una o dall'altra con assoluta tranquillità.
che impressione veder il tetto delle case alla mia altezza!!
ovunque ci son fiori e nei prati, accanto alle case, bellissimi quelli spontanei
che pittrice .... la natura!!!
Il nostro olfatto inizia a percepire qualche profumino stuzzicante, non è ancora ora per andare a pranzo ..... passeggiamo ancora un pò ...
troviamo un vecchissimo motorino ... figurati se non salgo!! eh eh eh "la faccia attenzione che i freni son bell'è che andati!! ... I toscani potrebbero parlare per ore ed ore ed io resterei ad ascoltarli. Mi affascina moltissimo il loro accento, pare cantino.
Vicino vicino c'è un castagneto ... e noi si va a godere ancora di questa pace.
Mamma mia quanti alberi, sono enormi, tanti son stati spaccati dai fulmini e lo spacco provocato è impressionate!
proseguendo per la stradina troviamo un albero di ciliege maraschine, {o meglio una varietà di ciliegio che è acido (amarene, marasche, visciole) i cui frutti sono di colore variabile dal rosso più o meno intenso al nero e a causa del loro sapore acidulo vengono utilizzate soprattutto per produrre sciroppi, marmellate e liquori (maraschino, cherry, ecc,)} [questa non è farina del mio sacco... mi son documentata] uno dei miei amici (un vero amante) si butta a capofitto, anzi, meglio dire, che approfitta di una panchina per raggiungere un ramo e papparsi le ciliegie.
Sono belle quasi trasparenti
poi troviamo delle
fragoline e assaggiamo pure quelle
Carla mi prende per mano (quando fa così c'è qualcosa di incantevole che vuol farmi vedere) infatti, ad un certo punto, vedo davanti a me, sotto i castagni, un letto enorme di felci dove mi tufferei molto volentieri. Sotto i raggi del sole le felci sono, per i fiori spontanei, una cornice molto luminosa e i loro colori appaiono ancora più intensi.
Io e Carla ci incamminiamo verso il bosco ho voglia di vedere, di toccare gli alberi. Rispetto al punto dove ci troviamo noi questa meraviglia è leggermente in discesa ed io, da tempo, non mi "cimento" in percorsi così impegnativi ed in un terreno un po' malfermo. Una volta ci riuscivo. Io e Carla ci guardiamo negli occhi, nei miei c'è una bilancia i cui piatti oscillano: "fifa" per il tragitto e "voglia" di arrivare all'albero, toccarlo e ficcarmi nella sua cavità.
"Ti aiuto io" mi dice Carla tentando di far pendere il piatto della bilancia dalla parte della voglia, mi prende la mano e aiutandoci con un bastone iniziamo la discesa. Io per lei mi sento una specie di impiccio, da sola arriverebbe all'albero in un baleno, però questo pensiero non mi crea problemi, lei mi aiuta molto volentieri poi esalta la conquista della mia meta.
Alla fine tra un urletto, una scivolata un respirone arrivo all'albero (le altre foto)
Ma quanto gioia ho provato nel realizzare che ce l'avevo fatta!!
Povera Carla che, non molto stabile sul terreno, continuava a scattarmi foto, poi la discesa .... momento di indecisione quando, sotto i piedi, sentivo che scivolava il terreno; con due bastoni (che faticavo quasi a reggere) mi son sostenuta e pian piano sono arrivata in zona "pari".
Gli amici, non vedendoci arrivare,
pensavano ci fossimo
perse e noi ignare del tempo trascorso continuavamo mano nella mano a cercare qualche bella immagine da "fermare".
Una farfalla..... accipicchia credo di non averla mai catturata ...
ora ci provo ma non sta ferma un attimo!!
Eccone un'altra .... beh quasi presa!! E' una grande emozione... non ricordo di esser mai riuscita a fare una foto "a fuoco" di una farfalla.
E tu chi sei? non ti conosco proprio! Ti trovo molto buffo con quelle cosciotte palestrate! E questa cavità nell'albero e le sementi che contiene,
non sembra un porta gioie?
Ok .... è ora di andar a pranzo. Ci attendono dei primi piatti favolosi e una super fiorentina, il tutto assaporato all'aperto dove, un'arietta quasi "frizzante", per una giornata ci ha fatto dimenticare l'afa che ritroveremo tornando a casa. Il tutto in compagnia di amici a cui voglio molto bene.
E che si vuole di più? Al ritorno, in auto, si rifletteva sul fatto che abbiamo, in Italia, mille posti che vorrebbe la pena conoscere, scoprire; tanti boschi ancora incontaminati nei quali vien spontaneo tacere rispettando il silenzio naturale e ascoltando solo il fruscio delle foglie calpestate.
Anche a questi amici un grazie di cuore per la giornata trascorsa.
E a voi, che mi regalate un po' del vostro tempo soffermandovi sulle mie pagine, un abbraccio sincero!
Home
|
