Quella mattina Antonella percorreva la Via Montanara verso Imola ed in auto c'erano anche le figlie Tamara e Jenny, era un pò in ritardo e viaggiava ..... per affrettarsi ad arrivare a Faenza dove era Infermiera in Ospedale.
Avrebbe accompagnato le piccole dalla suocera poi si sarebbe recata al lavoro.
Poco prima del ristorante di Riviera un camioncino che viaggiava in senso opposto azzarda un sorpasso e ........

Antonella è stata l'amica del cuore fin dal tempo della scuola

La sua infanzia non fu molto serena, spesso era sola in quanto la mamma lavorava molto per poter mantenere Antonella e sua sorella maggiore, non potendo prendersi cura di lei a tempo pieno la iscrisse al Convento del Buon Pastore istituto gestito da suore dove poteva pranzare e nel pomeriggio fare i compiti.
La mamma per anni vendette piadine in Piazza Gramsci arrivava all'alba e la sua bancarella era sempre la prima ad essere pronta, come quella che si vede nella foto. Di corporatura esile sempre vestita di nero, occhiali spessi e in inverno tentava di coprirsi le mani con i guanti senza dita. Ma le sue mani erano sempre rosse e rovinate. Prima di entrare in classe andavamo da lei a comperare la merenda. A volte Antonella era costretta ad attendere l'orario accanto alla sua mamma e in inverno anche lei soffriva il freddo.


cartolina di cortesia


Ricordo che viveva in una sorta di monolocale in Via Quaini, i servizi igienici erano in giardino per cui dovevano uscire e non importava che stagione fosse, se erano ammalate o indisposte.

L'appartamento si raggiungeva salendo una scala fantasma tipo quella dell'abitazione del giornalista (vacanze romane): tre letti di fortuna, uno una stufetta e uno spazio esiguo destinato a cucinare. Questo era quanto. Il tutto in centro città.
Questa era la sua casa.

Di animo buono, troppo generosa e in certe occasioni, purtroppo, molto desiderosa di "compagnia" .
Quante volte abbiamo litigato perché "lei amava" pur di non rimanere sola e credeva vere le promesse fatte dai ragazzi che "dopo" non l'avrebbero lasciata ma, anzi, le avrebbero voluto molto più bene.
Dolce Antonella quante volte hai sofferto, ti sei fidata e quante volte ho dovuto "sgridarti" per questa tua ingenuità. Un giorno ti rifilai anche uno schiaffone perché ti eri intestardita dietro un tipo che non sapeva neppure se esistevi. Dopo.

Con lei litigavo anche perché mi "soffiava" i miei filarini ed io rimanevo spesso come un baccalà.
Ma questo non fu mai motivo per non parlarci più.
Poi le nostre vite prendono strade diverse. Lei diventa una brava infermiera ed io un'impiegata. Era anche mio il sogno di diventare infermiera.


un mio compleanno



Si sposa  e arrivano due creature: Tamara e Jenny gioie della famiglia, nel frattempo ci si incontra diverse volte e si fantastica sul tempo passato.
Ti ricordi il tale?
Sii quanto era carino!!
Si Antonella, ma dopo aver conosciuto te non mi ha più fumato!!
E giù a ridere di quegli amori rubati e a sorridere perché ora le riconosceva come infatuazioni passeggere. Ma noi si stava male veramente. Il cuore faceva davvero male.
Intanto la mamma di Antonella era davvero stanca del lavoro in Piazza, l'età avanzava e decise di fare un grande passo prendendo in affitto un negozio di alimentari e finalmente poté esercitare la sua professione al caldo. Un negozio di generi alimentari di quelli che oramai non esistono più ed io di tanto in tanto andavo ad aiutarla ammirando come facilmente sapeva far di conto a memoria, trascrivendo ogni prezzo del venduto su quelle strisce di carta gialla.

Fra alti e bassi le nostre vite procedevano, ci si rivedeva sempre volentieri ed era sempre come se ci fossimo lasciate il giorno prima.
Ci ritrovammo a ballare alle Acque Minerali, eravamo già mamme e parlando con lei fui felice di capire che si era resa conto delle responsabilità che aveva e anche lei era più serena.

La telefonata di quel Lunedì mattina mi ghiacciò il sangue nelle vene, mi ammutolì, mi fece scendere le scale di casa in lacrime farfugliando due parole a mio marito chiedendo di occuparsi di nostro figlio perché io dovevo andare. Andare andare.
Antonella era morta ed io dovevo andare.

Quando la vidi aveva ancora il piede piegato per la forza usata per frenare ed il tentativo di evitare lo scontro, Tamara era accanto a lei.
Genny visse per poche ora dopo il ricovero a Bologna in Ospedale e quando la portarono accanto alla mamma non potei vederla perché già nella sua cassa bianca chiusa.
Assieme ad una sua cugina vestii e truccai Antonella e Tamara.
Ricordo che, i momenti trascorsi a passarle il fondotinta a pettinarla non furono terribili. Era come se stesse dormendo ed io mi stavo occupando di lei e tentavo di non far apparire troppo visibili gli ematomi in viso. A Tamara mettemmo un cerchietto tra i capelli.
Piccola dolce Tamara, addormentata per sempre.
Due dolci angioletti al fianco della loro mamma. Tre bare bianche.
Non so dire quante persone parteciparono al funerale la città era praticamente bloccata.
Partirono tre macchine con le tre bare attorno alle quali una marea di persone venute a darle l'ultimo saluto sembrava non volessero staccarsi.
Mi assalì una grande immensa tristezza quando gli addetti si avvicinarono alle due casse per chiudere. Non riuscivo a fermare le mie lacrime. Nessuno riusciva. Tre Angeli che volano via è troppo straziante.

A Faenza si fece un lungo percorso a piedi: dal campo sportivo passando davanti all'Ospedale dove lei lavorava, fino ad arrivare all'ultima casa. Quanta quanta gente c'era. Anche Faenza era ferma.

Che dire di un padre, abituato a godere della presenza di due stelle che brillavano ed una moglie salutate al mattino prima di uscire e rientrando la sera il vuoto. Non trova e non troverà più nessuno.
Tutto ciò che di loro è rimasto lo avrà attorno a se fino a che non sarà in grado di voltare pagina.

Che dire di una madre che ha fatto tanti sacrifici, allevato due figlie senza una figura paterna, sofferto, gioito per aver visto la figlia farsi una famiglia e diventare nonna ed ora non avere quasi più nessuno?.

Quando andai a trovarla poco tempo dopo, le stanze della sua abitazione avevano i muri completamente coperti dalle foto di Antonella, Tamara e Genny, 26 anni, 4 anni e 2 anni.
Promisi che, se un giorno avessi avuto una femmina, l'avrei chiamata anche Genny. E così è stato.

La mia disperazione fu davvero tanta e ricordo che, per un lungo periodo, ero in angoscia quando  utilizzavo l’auto e per forza di cose portare con me mio figlio di tre anni.
I bambini non scelgono quando e con chi andare, loro viaggiano con noi ed il pensiero che potesse accadere qualcosa mi terrorizzava.

 

Dopo la morte della mamma iniziai a dedicarmi a quel pezzettino di terra dove fece costruire una lapide in ricordo. C'era tanta erbaccia (forse da tempo non va nessuno .... anche per le zie il tempo era passato) ho zappettato, strappato le erbacce, ritrovato sepolti 6/7 sassi che facevano da contorno alla lapide, così li ho risistemati. Potato le rose, tolto i rami secchi di quel cipresso che da 31 anni cresce ma anche lui invecchia e subisce le intemperie.

Ero molto soddisfatta della mia fatica e tutto sembrava molto meno abbandonato.
Intanto sulla strada Montanara sfrecciavano le auto come se non esistesse limite di velocità, incuranti e frettolosi anche di domenica mattina.
Come se la vita non avesse valore.
Ecco Antonella, ora la tua lapide è più visibile.
Spero che gli automobilisti vedendola siano tentati a rallentare non tanto per la curiosità di sapere come, quando e cosa sarà successo tanto tempo fa, quanto per apprezzare la vita che ancora hanno. 

Erano ormai le 11.30 quando, guardandomi attorno, mi è presa la voglia di migliorare il tutto, era sì pulito ed in ordine, ma senza un po' di verde un po' di colore.
Per cui mi sono recata presso una serra ad acquistare diverse piante di edera e due piante grasse che fioriranno.

 

Dopo pranzo son tornata per piantare il tutto ed annaffiare .... sì, direi che è proprio meglio.
Poi ritorno sai, come spesso faccio e mi prenderò cura di quanto la tua mamma ha fatto per te, affinché tu fossi ricordata.

Lo so Antonella che qui non ci sono i vostri corpi, ma ci sono i vostri ultimi respiri.


8 Settembre 1980

Con immutato affetto

Angela

20.03.2011
Ciao Antonella questa mattina sono tornata da te per controllare quanti danni ha fatto la neve. Il tuo cipresso aveva molti rami spezzati e tanti erano secchi. Ho potato tutto per quanto fossi in grado ma alcuni rami sono troppo alti per me, ripulito a terra tolto l'erbaccia e dissetato le giunchiglie che sono veramente molto belle. Presto tornerò per portare sassi perché, dietro la tua lapide la terra sta cedendo, poi ridipingerò il tuo nome e quello delle tue creature.
Altro non posso fare. Questo è il mio modo di starti vicina e pensare a te. Ho saputo che colui il quale ti ha urtato frontalmente e causato questa tragedia ora è nei tuoi paraggi (o forse non merita proprio il Paradiso), non credo proprio sia accanto a te ma se lo incontri perlomeno fagli lo sgambetto.

      

 A presto


11.09.2011
Ciao Anto presto sarà l'anniversario della tua scomparsa, i fiori accanto alla tua lapide non reggono, hanno sete ed io non ho tantissimo tempo per salire spesso ad annaffiare, allora ho pensato di donarti sette kg. di affetto: ho decorato un sasso con fiori che non appassiranno mai. Come il mio amore per te. Spero tanto tu lo gradisca.
Sai mentre sono accanto alla tua lapide le auto continuano a sfrecciare lungo la strada vorrei poter urlare loro di andare piano, vorrei dire loro che non possono lasciare questo mondo come invece hai fatto tu a causa di chi non ha avuto rispetto per i limiti di velocità e il divieto di sorpasso. Vorrei poter mettere la tua foto ben visibile in modo da indurli a rallentare. Mi prende sempre una gran rabbia.

Un video per te

   

26.11.2011
Cara Dolce Amica Mia il pensiero per te non è solo nel mio cuore. Un caro Amico ha voluto farci un dono preparando un video ed io che non mi sarei mai aspettata di provare un'emozione così forte nel vederlo, sono solo riuscita a scrivergli solo: "sono senza parole e incapace di fermare le mie lacrime. Non so come ringraziarti per il video che mi hai donato. Io l'amavo moltissimo. Mi spiace non riesco a dirti altro.
Vorrei essere nei tuoi pensieri per raccogliere le emozioni che ti hanno spinto a creare tutto questo e vorrei essere nel tuo cuore per sentire le parole che hai scritto. Perché vengono dal cuore."-
purtroppo è stato rimosso per violazione del  copyright.
Ho ridipinto i sassi di bianco, Anto sono bellissimi e intorno ho messo foglie gialle raccolte nel campo dietro. Che luce!!


 

8.12.2011
Anto torno sempre più spesso a trovarti voglio cambiare qualcosa. E' brullo qui. Ora è dicembre è un gran freddo e le foglie autunnali le ho tolte, ormai erano brutte.
Ti sto accanto così.


20.05.2012
cara amica eccomi ancora da te. Sono andata ad acquistare delle mattonelle un poco pesanti a dire il vero e quando son arrivata e dovevo scaricarle non ci sono proprio riuscita. Ho chiamato un signore che era nel campo di fronte e molto gentilmente è venuto ad aiutarmi. Ora stanno dove lui le ha posate ... e chi le muove più?
Accipicchia Anto .... ho tolto troppa erba!!
Presto verrò a zappare un poco la terra, togliere ancora le erbacce e sicuramente seminerò un po' di trifoglio, qualche viola e anche un po' di edera.
Un grande abbraccio.

Grazie

fine Ottobre 2012
presto sarà la giornata dedicata a chi non c'è più.
Hai ancora le rose fiorite, l'edera che ho piantato è molto bella, ma i sassi che avevo dipinto si stanno scolorendo. Troverò il modo di "nasconderli un po'".
 

 

Luglio 2013

Anto visto che son fiorite le piante grasse che ho piantato? Anche le viole. Ora mi piace molto. Sono contenta che i sassi siano ancora al suo posto. Stanno bene e i loro fiori non appassiscono. L'edera ha invaso tutto presto torno per sistemare un po'.

Ottobre 2013

Anto ho trapiantato di tutto: iris, due piante sempreverdi che fanno i pallini rossi. Quanta erba che cresce!!
E intanto le auto continuano a sfrecciarmi accanto.
Con la pioggia si è sporcato tutto, anche a tua foto. Devo trovare il modo per tenere le auto sulla propria carreggiata ed evitare che spruzzino fango.

2014
ho trovato il modo giusto affinché le auto nel passare non imbrattano la tua lapide
una fatica!! Lungo la strada ho trovato dei paracarri di plastica divelti.
Ne ho raccolto due e li ho piantati ai lati della tua lapide. Sai Anto che funziona?

28-09-2014
oggi è l'anniversario ho cercato di mettere un po' in ordine
L'erba è alta ma sai ho un'artrosi alla mano destra e riesco a fare pochissimo
Mi manchi ancora tanto cara amica


Novembre 2014
La ricorrenza di chi non è più con noi.
Ho fatto un po' di pulizia e ti ho portato un fiore, hai ancora le rose fiorite
ti lascio il mio grande abbraccio cara amica


 

Marzo 2015
è arrivata la primavera Anto ho piantato qualche tempo fa delle piante che crescono spontanee non hanno grandi pretese e il fiore è allegro
Stanno crescendo bene anche due piante sempreverdi che fanno bacche rosse sai le ho dissotterrate dal mio giardino tanto restavano nascoste da un garage: asparagus-medeoloides;
poi ci sono gli iris che contribuiranno a dare un tono di colore.
Anto l'erba che cresce attorno è davvero tanta fortunatamente qualcuno che mi aiuta lo trovo sempre.

   

eccomi quando parto per venire da te ad annaffiare 

   

Giugno 2015
il mio vicino di casa è venuto a tagliare l'erba  ora è tutto in ordine.
 


si mi piace molto

Luglio 2015
sai dicono che, temperature così elevate e soffocanti come quest'anno e per un periodo così lungo, fossero 150 anni che non si verificavano. Sono passata ad annaffiare ma non servirà a molto è davvero tutto troppo secco.

Maggio 2016

  

Anto ti ho riempita di verde!! sono riuscita a mettere anche l'edera è tutto così "vivo"

Settembre 2016

 

  

Anto quando le auto sfrecciano davanti a te si imbratta tutto se piove. Poi quante erbacce devo togliere

  

Sono andata ad acquistare delle mattonelle di plastica provo a posizionarle poi darò un po' di disinfestante per le erbacce.

Fine settembre 2016

   

per l'anniversario ho pensato di rallegrare un po'

 

si mi piace il lavoro che ho fatto. Anto ti voglio bene.

 

Ottobre 2016

Quando tornerà la primavera sarà tutto un fiore accanto a te.

Dicembre 2016
cara stavo facendo un po' di pulizia, rastrellavo le foglie toglievo erbacce quando mi sono trovata dietro alla tua lapide mi son presa paura
una piccola volpe aveva scelto di stare accanto a te per i suoi ultimi respiri

             

Con l'aiuto delle persone giuste la piccola è stata rimossa, mi hanno rassicurata: non è stata avvelenata. Era ammalata. Ora faranno
accertamenti per tutelare gli altri animaletti selvatici.

Gennaio 2017
carissima qualcuno mi ha fatto un regalo grande tagliando l'albero secco ora c'è tanta luce.


Aprile 2018
E' piovuto molto forte ma non mi era mai capitato di trovare un disastro così. Il fango è sceso dai campi di fronte e ha coperto tutto dovrò cercare qualcuno che mi aiuti a sistemare.

Settembre 2018
carissima due miei cognati mi son venuti in aiuto e ora è tutto come prima, anzi è meglio di prima. Ora devo solo attendere che le piante crescano. In primavera sarà bellissimo.